Descrizione
Stefano Ballantini – Natura morta – Olio su tavola – 50×70 cm – 2003
Stefano Ballantini nato a Gabbro (Li) nel 1958, fin da ragazzo coltiva la passione per la pittura. Passione che verrà alimentata anche dalla suggestione della storia dei macchiaioli che in quella zona della Toscana ha avuto un certo peso.
Il realismo di Ballantini – scrive Carlesi – è felicemente approdato nella purezza di un discorso che trova la sua giustificazione proprio nel rifiuto attuale di quella pregnanza popolaresca e tradizionale che portò l’artista ad una identificazione precisa con la realtà.
Le darsene e i notturni appaiono reinventati da una memoria diversa (così come le nature morte) che è depositaria più di un futuro limpido che di un passato tenebroso, una pittura tenente all’astrazione più che alla ricognizione particolare di una realtà che tende ormai a farsi cogliere nella sua ambiguità poetica che nella sua spigolarità naturalistica.
La fuga dal reale non si è del tutto verificata – continua Dino Carlesi – , anzi, ma si tramuta in trasparenze di luce, in tenerezza di visione capace di trasfigurare il vero esteriore in un’altra e più lirica realtà: i volti non hanno più fratture rigide tra colore e colore, i quali si dividono per continuità e accostamenti, volti che rispondono a psicologie precise
e dolenti attraverso il gioco pensoso degli occhi.
Stefano Ballantini – Natura morta – Olio su tavola – 50×70 cm – 2003